La legislazione europea in materia di sicurezza dei prodotti è basata sull’uso delle norme o standard per agevolare l’applicazione efficace e coerente dei requisiti generali di sicurezza e consentire la libera circolazione delle merci nell’ambito del Mercato Unico Europeo.
Nell’Unione europea, nel quadro del Nuovo Approccio all’armonizzazione tecnica, gli standard vengono a completare la legislazione. Il legislatore europeo si limita a definire i requisiti essenziali per la sicurezza. La soluzione tecnica e specifica spetta a chi si occupa di definire gli standard. Gli standard sono documenti preparati dagli enti di normazione (CEN/CENELEC/ETSI) e dalle parti interessate su base consensuale. La loro applicazione è volontaria ed offrono norme tecniche e orientamenti per i prodotti e i processi.
La tecnica legislativa del “Nuovo Approccio” nella regolamentazione settoriale sulla sicurezza prodotti rende la partecipazione dei consumatori al processo di standardizzazione essenziale. La Direttiva relativa alla Sicurezza Generale dei Prodotti ha come obiettivo la salvaguardia della salute e un alto livello di protezione del consumatore per tutti quei prodotti che non sono coperti da una legislazione settoriale specifica. Anche in questo caso, le norme svolgono un ruolo chiave nell'implementazione della legge.
L'Associazione europea per il coordinamento della rappresentanza dei consumatori nella standardizzazione (ANEC) è nata nel 1995 grazie al sostegno delle associazioni nazionali dei consumatori e al sostegno finanziario dalla Commissione Europea e dall'EFTA. L'ANEC rappresenta la voce dei consumatori nell'ambito della standardizzazione europea dei prodotti e dei servizi. Nell’ANEC confluiscono organizzazioni di consumatori di tutti gli Stati membri dell’UE e dei tre paesi aderenti all’Associazione europea di libero scambio (EFTA), in più la Turchia. L’Assemblea Generale è formata da un membro nazionale per ciascun paese. Per l’Italia Altroconsumo partecipaall’Assemblea Generale, in rappresentanza del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU).
Quando il processo di standardizzazione non tutela la sicurezza dei consumatori
Come esempio di contributo essenziale dei consumatori alla sicurezza dei prodotti si puo citare l’attivita dell’ANEC volta all'eliminazione della “clausola di esclusione” dalle norme europee CENELEC relative alla sicurezza degli apparecchi elettrici di uso domestico, la serie EN 60335. La prima generazione di queste norme – adozione delle serie IEC 60335 – non copriva l’utilizzo di questi apparecchi da parte di bambini, anziani o disabili, se non sotto supervisione. Secondo ANEC, questa restrizione non rifletteva l’uso reale di questi apparecchi da parte dei bambini, e neppure il desiderio da parte delle persone anziane e disabili di condurre una vita autonoma ed indipendente. Per non menzionare il carattere discriminatorio di tale esclusione, dato che la legge garantisce la sicurezza dei prodotti per tutti i consumatori ANEC ha combattuto e ottenuto la revisione di questa vasta serie di norme, ed ha utilizzato il proprio programma Research & Testing per aiutare l’industria a trovare le soluzioni tecniche più appropriate da inserire nelle norme revisionate. Si tratta di un risultato molto importante!
Un altro successo dell’ANEC per aumentare la sicurezza dei prodotti, sono i limiti introdotti nelle norme europee per lettori musicali portatili (Personal Music Players), EN 60065 e EN 60950-1, per limitarne di default a 85 dB(A) il volume massimo, con l’opzione per l’utilizzatore di aumentare ulteriormente il volume fino a un massimo di 100 dB(A), soggetto a una avvertenza mostrata ogni 20 ore. Fino ad ora, alcuni lettori musicali hanno generato livelli sonori fino a 120 dB(A), un fattore di rischio per più di 10 milioni di giovani europei che, nei prossimi 5 anni, può causare la perdita permanente dell’udito, così come indicato dalle scoperte del comitato Scientifico dell’UE sui Rischi sulla Salute Emergenti e di Nuova Identificazione (SCENIHR, 2008). Se consideriamo la normativa in materia di salute e sicurezza nel luogo di lavoro, i lavoratori non devono essere esposti a livelli sonori di 115 dB(A) per più di 30 secondi.
Conclusione
Dal punto di vista del consumatore l’uso delle norme legate alla regolamentazione presenta opportunità e sfide. Si tratta infatti di una forma di co-regolamentazione dove gli attori del mercato sviluppano nell’ambito del CEN, CENELEC e ETSI norme europee a supporto delle leggi. Il problema è che le Organizzazioni Europee di Normazione sono associazioni private e non ci sono motivi per cui le norme da loro definite riflettono necessariamente l’interesse pubblico comune.
Sebbene lo sviluppo delle norme europee sia un processo aperto, sono gli interessi del mercato – per esempio dei produttori e dei distributori – che hanno maggiormente da guadagnare nell'influenzare il contenuto delle norme e sono questi stessi interessi che hanno le risorse e la competenza per partecipare al processo di sviluppo delle norme. Ovviamente, se vogliono vendere i propri prodotti e servizi, non è interesse dei produttori ignorare i bisogni dei consumatori. Ma è fondamentale che i consumatori partecipino al processo di elaborazione delle norme, in modo tale da esercitare l'adeguato controllo sul livello di sicurezza stabiliti, e da assicurare che le norme non escludano le necessità dei consumatori maggiormente vulnerabili, come i bambini, le persone anziane o disabili. Non è un caso che tra le segnalazioni del rapporto Rapex sistema di allerta rapido tra Stati sui prodotti pericolosi svettino giocattoli (580) e prodotti tessili (583) vedi figura 6 a pag. 7 del rapporto 2013.
Il supporto finanziario pubblico, nazionale ed Europeo, per sostenere la partecipazione dei consumatori alla normalizzazione è quindi necessario per garantire la legittimità dell’uso delle norme per rendere più efficace la legislazione sulla sicurezza dei prodotti.