Secondo valutazioni caute della Commissione, i finanziamenti previsti possono attivare investimenti per un totale compreso tra 50 e 100 miliardi € di investimenti pubblici e privati, cioè una parte consistente dei circa 270 miliardi € di investimenti a banda larga necessaria per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda digitale.
La necessità di un forte impegno europeo in questo settore era stato ribadito unanimemente e con forza anche dalla prima Assemblea dell’agenda digitale, che si è volta a Bruxelles il 16-17 giugno 2011 presieduta dalla vicepresidente della Commissione N. Kroes, con la partecipazione di oltre 1000 parti interessate: fornitori di contenuti, costruttori di hardware, investitori e operatori Tlc delle principali imprese a livello mondiale.
Secondo il Comitato Economico e Sociale Europeo, che si è espresso sul programma “Connecting Europe” nel parere approvato nella Sessione plenaria del 25 febbraio 2012, la proposta della Commissione è una risposta concreta al problema dell'insufficienza di investimenti nelle reti a larga banda. Il CESE chiede che le risorse finanziarie vengano utilizzate in modo ottimale, evitando la dispersione di finanziamenti. I progetti da finanziare devono essere selezionati con grande vigilanza e rigore, per garantire la connettività transeuropea, per favorire le aree periferiche, per aiutare le PMI ad accedere all'economia digitale e per migliorare la coesione sociale, devono promuovere l'interconnessione e l'interoperabilità delle reti nazionali, senza le quali il mercato unico digitale resterebbe incompiuto. E’ importante anche, secondo il CESE, che si rispetti il principio della neutralità tecnologica, fondamentale per un'Internet davvero aperta, con soluzioni di rete aperte e accessibili su basi non discriminatorie che permettano quindi l'ingresso sul mercato a nuovi operatori, con tecnologie più efficienti e a costi sostenibili. Il CESE coglie l’occasione per ribadire la necessità di inserire la connessione a Internet nell'obbligo di servizio universale.
Anche in Italia qualcosa si muove. A marzo 2012 il ministro Passera ha costituito una task force e lanciato una consultazione pubblica. Il risultato finale dovrebbe essere ‘Digitalia’, “un pacchetto di spinta” alla digitalizzazione delle imprese e del sistema Paese.
* La versione integrale sarà pubblicata sul numero 2/2012